Per un la corretta riuscita di un time-lapse di lunga durata è molto importante che il supporto sul quale è montato il dispositivo TimeBox sia stabile. Spesso ci troviamo ad installare su pali della luce, grondaie o muri ma la soluzione più comune e flessibile in un cantiere è quella di realizzare un plinto di cemento con una verga di metallo al centro, dove poter agganciare il dispositivo TimeBox ed il pannello solare che lo alimenta.
Per quanto possa essere ben realizzato il plinto e ben fissato il dispositivo TimeBox, ci sono sempre delle oscillazioni dovute al vento o agli sbalzi termici: tutto nella norma.
Una delle fasi di post produzione di un time-lapse, in genere fatta subito dopo la selezione degli scatti, è appunto la stabilizzazione. Ci sono diversi software che possono fare questo tipo di lavoro ma quello che produce risultati migliori è sicuramente Adobe After Effects.
Impostiamo i parametri di stabilizzazione in modo da non perdere nulla a livello di nitidezza dell’immagine, andando piuttosto a tagliare un po’ di margine esterno. Margine già considerato nel momento in cui abbiamo impostato l’inquadratura durante la fase di installazione del dispositivo TimeBox.
Una volta esportata la clip in alta risoluzione, passiamo alla fase successiva di Deflicker e di color correction in DaVinci Resolve e infine il time-lapse è pronto per essere pubblicato.